Riceviamo e pubblichiamo.
In apertura del Consiglio Comunale del 29 settembre 2023, il Presidente del Consiglio Comunale Viviano Giuliani ha ricordato Giorgio Napolitano, l’ex Presidente della Repubblica scomparso lo scorso 22 settembre perché penso che lo spirito di servizio della politica di una volta possa essere utile anche alla nostra comunità.
“Ritengo doveroso, ma anche utile, ricordare la figura di Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica dal 15 maggio 2006 al 15 gennaio 2015, il primo Presidente della Repubblica eletto per due mandati consecutivi.
Napoletano di nascita, nella sua intensissima attività politica ha prestato particolare e seria attenzione ai temi del Meridionalismo, anche attraverso la pubblicazione di saggi e lo studio e l’impulso delle teorie di Pasquale Saraceno, economista valtellinese che dedicò gran parte della sua attività a ciò che riteneva l’obiettivo primario per l’Italia: il raggiungimento dell’unificazione economica nazionale.
Raggiungimento dell’unificazione economica nazionale che necessitava, inevitabilmente, di nuove politiche di sviluppo del Mezzogiorno, per raggiungere le quali proponeva che la programmazione economica e l’industrializzazione del Sud avvenisse con la localizzazione di imprese pubbliche e l’erogazione di cospicui incentivi, sia per quelle pubbliche sia per quelle private.
Giorgio Napolitano era anche questo, ed anche per questo va ricordato, in un contesto politico, quello odierno, in cui lo sbilanciamento politico a favore del Nord non fa che accentuare il divario con il Sud Italia. Pensiamo al disegno attuale dell’autonomia differenziata, strumento che provocherà, se realizzato così come è stato pensato, un danno enorme alle Regioni Meridionali, e quindi a noi tutti.
Ritengo altresì utile ricordare un altro aspetto della vita politica di Giorgio Napolitano.
Giorgio Napolitano, già dal ‘42, fa parte di un gruppo di giovani antifascisti! È un antifascista che ama l’arte e che contesta il regime anche con l’arte, ed in particolare con il teatro.
Poi, nel 45, aderisce al Partito Comunista Italiano. Ed anche qui, come evidenzia Rino Formica in una sua recente intervista, il teatro lo aiuta. Intravede, infatti, quello che all’epoca poteva esser visto solo come una aberrazione, ma che a lui pare, evidentemente, come un colpo di teatro: il comunismo liberale. Ciò che, con il tempo, renderà Giorgio Napolitano, tra i rappresentati comunisti nelle Istituzioni, la figura più sinceramente vicina all’idea di socialismo europeo.
Ed ho ricordato quest’altro tratto di Giorgio Napolitano per evidenziare quanto la l’Italia abbia tratto beneficio dalla buona politica della Prima Repubblica.
Perché, anche in un partito estremamente ortodosso com’era il PCI, Enrico Berlinguer, da segretario, permetteva ad un comunista liberale e riformista, così come poteva esserlo per l’epoca Napolitano – figura, quindi, in un certo senso lontana dalla sua sensibilità politica -, di essere capogruppo alla Camera dei Deputati.
Certo, Berlinguer si scontrò duramente e ripetutamente con Giorgio Napolitano. E questo perché Napolitano sostenuto da Nilde Iotti, cercava di proporre una opposizione non pregiudiziale, in un contesto storico e politico, invece, in cui il PCI doveva fare opposizione sempre e a prescindere. In questo si vedeva il ruolo dell’opposizione.
Ed allora, com’era possibile che addirittura nel PCI si permettesse ad un comunista liberale di ricoprire un ruolo delicato come quello di capogruppo alla Camera dei Deputati?
Perché, lo dico con le parole di Formica, “i partiti allora erano delle vere fucine di pensiero. Si discuteva moltissimo, con un senso di religiosità”. Che oggi ci manca!
Evidentemente, aggiungo, si era lontani da quel settarismo che oggi pervade la nostra cultura politica, non si voleva il pensiero unico, perché, anche all’interno di uno stesso partito, le differenze culturali, politiche, di pensiero rappresentano una risorsa, non una debolezza!
E concludo, sempre riprendendo Formica: “Napolitano ha rappresentato un politico ed un Presidente della Repubblica che seppe sempre distinguere l’essere col popolo dal solleticarne gli istinti”.”
Il Presidente del Consiglio Comunale
Viviano Giuliani