Pare essersi conclusa amaramente la parabola ascendente di SOA. L’azienda, un tempo leader indiscussa nella distribuzione merci per i principali centri commerciali italiani, avrebbe visto il suo impero crollare sotto il peso di una crisi finanziaria provocata da pratiche fiscali illecite e sarebbero oltre 2.000 i lavoratori coinvolti nel suo fallimento.
Fondato vent’anni fa ad Alberobello, il consorzio di autotrasportatori era diventato rapidamente un punto di riferimento nel settore logistico italiano. A causa delle perdite accertate e dell’impossibilità di proseguire le attività aziendali negli ultimi due anni, ieri il Tribunale Fallimentare di Bari ne avrebbe decretato la liquidazione giudiziale (il fallimento). Pare che le difficoltà finanziarie si sarebbero concretizzate in bilanci in rosso per parecchi milioni di euro. A peggiorare la situazione sarebbe stata un’inchiesta pendente della procura della Repubblica di Bari per frode fiscale, mancato versamento dell’IVA e interposizione di manodopera.
L’inchiesta avrebbe svelato un sofisticato sistema di evasione fiscale. Pare che SOA acquisisse contratti di trasporto merci, che poi girava alle cooperative consorziate, le quali erano di fatto gestite dalla stessa SOA. Questo stratagemma avrebbe permesso alla capofila di evitare il pagamento dell’IVA e dei contributi previdenziali ai dipendenti. Le cooperative, a loro volta, non avrebbero versato le tasse sull’attività di trasporto, risultando solo come prestatrici di manodopera. Questo meccanismo sembrerebbe aver fruttato decine di milioni di euro di evasione fiscale, accertati anche dalla Guardia di Finanza.
