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Viaggio nel tempo alla scoperta delle tradizioni: intervista a Clara D’Aprile

Le tradizioni e la cultura popolare ci legano al passato e ci guidano verso il futuro. Sono tesori immateriali che rappresentano l’essenza dell’identità collettiva. In questo contesto Clara D’Aprile ha dato vita a progetti che contribuiscono a preservare e proteggere la memoria collettiva, offrendo anche alle nuove generazioni l’opportunità di scoprire e apprezzare le tradizioni del loro patrimonio culturale.

Nasce così il “Viaggio nel Tempo alla Scoperta della Farinella: Rievocazione Storica e Approfondimento Etnobotanico”, presentato al Carnevale di Putignano nell’edizione 2024, un’esperienza unica che ha catturato e trasportato i visitatori indietro nel tempo alla riscoperta di una tradizione antica e preziosa. La farinella è un cibo semplice fatto con orzo e ceci tostati, un’antica pratica tramandata di generazione in generazione che è stata fedelmente riproposta grazie alla cura meticolosa dei dettagli e all’utilizzo degli attrezzi autentici e dei ricordi conservati dalla gente comune. Il progetto promosso, ideato e curato con passione e professionalità da Clara D’Aprile: La passione per le tradizioni popolari nasce grazie ai miei nonni che mangiavano la farinella e mi hanno trasmesso il loro sapere. Più passa il tempo e più mi rendo conto che questo ha un’importanza grandiosa dal punto di vista della sostenibilità e del rispetto della natura.

Questo “Viaggio nel Tempo” è frutto di anni di studio e ricerca e ha riportato in vita non solo il processo di produzione della farinella, ma anche il contesto culturale e sociale in cui questa pratica era diffusa.

È stato un lavoro costruito in 15 anni di ricerche durante i quali sono venute fuori tante storie. – Spiega D’Aprile – Il bando del Carnevale di Putignano mi ha permesso di tirare fuori questo bagaglio e realizzare tutto questo.

La rievocazione storica ha celebrato le radici profonde della comunità locale, offrendo un viaggio nel mondo della lavorazione e produzione tradizionale della farina di ceci. È stato riproposto non solo il processo di produzione della farinella, ma anche il contesto culturale e sociale in cui questa pratica era diffusa.

Il Viaggio nel Tempo inizia con la raccolta dei ceci, la materia prima essenziale per la creazione della farinella. I figuranti, vestiti con abiti d’epoca, illustrano con passione e competenza ogni fase del processo: dalla selezione dei migliori legumi al setaccio per rimuovere impurità, alla macinazione dei ceci per ottenere la farina fine e delicata, fino alla creazione dei sacchetti che venivano utilizzati per trasportare la farinella nei campi. La tecnica è stata riportata con maestria e ogni gesto, ogni attrezzo utilizzato, racconta una storia di duro lavoro e ingegnosità contadina. I figuranti mostrano con orgoglio le tecniche tradizionali, dimostrando l’abilità artigianale e la dedizione che caratterizzavano la vita rurale.

La civiltà contadina non va dimenticata e messa da parte. – Continua Clara D’Aprile – Era sacrificio e povertà e c’era tanto ingegno e tanto talento. Finché ci sono abbastanza ricordi è meglio tramandarli di generazione in generazione, altrimenti tutto svanirà. Questo progetto è stato reso possibile grazie alla memoria della gente comune che ha voluto contribuire con i propri ricordi o con quelli delle persone vicine, tirando fuori e recuperando oggetti dell’epoca. Tutto questo fa parte della nostra storia.

La rievocazione non si è limitata alla semplice riproposizione di antiche pratiche. È stata anche un’opportunità per riflettere sulla preziosità delle tradizioni e sull’importanza di preservare e tramandare il patrimonio culturale alle generazioni future.

È importantissimo risvegliare e mantenere in vita questi ricordi e queste tradizioni per evitare che svaniscano completamente e con loro vada via anche una parte della nostra storia. – Conclude D’Aprile – Se hanno fatto parte della nostra storia c’era un fondamento. 

Il Viaggio nel Tempo è stata per i visitatori un’opportunità di immergersi completamente nella vita quotidiana dei loro antenati, vivendo le sensazioni e i sapori che accompagnavano la produzione della farinella nel passato. Clara D’aprile, attraverso la farinella, non ha soltanto celebrato il passato ma ha gettato anche le basi per un futuro in cui le radici e le identità locali possano ancora essere valorizzate e rispettate.

E.M.

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