Donna, Vita, Libertà locandina

Ad Alberobello la mostra internazionale “Donna Vita Libertà”

Domenica 5 novembre a Casa Alberobello in Largo Martellotta ad Alberobello, alle ore 20, si inaugura la Mostra internazionale “Donna Vita Libertà”. Una raccolta di libri d’artista e non solo per conoscere, attraverso un percorso multisensoriale fatto di suoni, luci e colori, la drammatica situazione delle donne iraniane. Per la realizzazione di queste opere sono stati utilizzati materiali e tecniche differenti che spaziano dal cartoncino alla fotografia, dal ricamo su stoffa al libro con stampa in digitale.

Ad aprire ufficialmente l’evento sarà il VideoArte di Maria Credidio con la collaborazione di Imma Guarasci eccezionale performer, la foto e il montaggio di Eliana Godino e il testo poetico di Elham Hamedi famosa artista multimediale, nonché pittrice e poetessa iraniana. La potenza narrativa dei versi di Hamedi dà voce ai profondi tormenti dell’anima e del corpo che tutti i giorni le donne dell’Iran, dell’Afghanistan e di tanti altri paesi del mondo, sono chiamate a sopportare per garantire la propria sopravvivenza e quella delle proprie figlie. Per l’occasione sarà presente anche Maddalena Castegnaro curatrice della mostra e Responsabile dell’Archivio del Libro d’Artista VerbaManent (Sannicola).

Nello spazio espositivo si potrà godere della mostra fotografica di Luciana Trappolino “Hijad”, che prende il nome dal velo che le donne islamiche indossano e che è diventato il simbolo della rivolta femminile di tutte coloro che mettono a repentaglio la vita pur di affermare i loro diritti. Un’altra rarità proposta all’interno di “Donna Vita Libertà” sarà l’esposizione di tre patachitra, ovvero dei riquadri di tela trattati in modo particolare ed assemblati in forma di rotoli di varia lunghezza, che mano a mano che vengono srotolati contengono e raccontano delle storie. Le immagini riprodotte su queste tele erano e sono utilizzate dalle cantastorie indiane per dare maggior rilievo alle narrazioni, un’arte millenaria che diventa anche in questo caso il simbolo del riscatto sociale al femminile.

Tutto questo lo ritroviamo nelle opere delle artiste esposte: Laura Agostini, Andreina Argiolas, Oriana Bassani, Lucia Caprioglio, Carmela Corsitto, Maria Credidio, Cristina Gentile, Daniela Gilardoni, Elmam Hamedi, Benedetta Jandolo, Beatrice Landucci, Francesca Magro, Gabriella Maldifassi, Francesca Mazzotta, Rita Mele, Emanuela Mezzadri, Elsa Mezzano, Sara Monatani, Laura Pitscheider, Antonella Prota Giurleo, Letizia Rostagno, Paola Scialpi, Lucia Sforza e Antonietta Baronetti. 

Se gli eventi culturali di questa tipologia – spiega il Sindaco Francesco De Carlosono propedeutici a creare le condizioni per fare informazione sulle brutalità perpetrate nel mondo a carico di donne, bambini, anziani, persone deboli e disagiate, occorre farne tanti e di continuo anche per sensibilizzare l’opinione pubblica che tali crudeltà devono cessare perché ledono la dignità umana. Noi siamo al fianco delle donne e delle persone che si battono contro chi vuole gestire i loro corpi e la vita democratica di tutti.

Il progetto nasce dal desiderio di far conoscere l’insostenibile situazione sociale delle donne iraniane che, pochi giorni fa, hanno visto l’inasprirsi delle punizioni per tutte coloro che non indossano il velo, con l’approvazione in parlamento di una nuova legge per “sostenere la cultura della castità e dell’Hijab”. La non osservanza dei nuovi regolamenti potrebbe essere punita fino a dieci anni di reclusione. Il disegno di legge, inoltre, condanna non solo coloro che non portano il velo in pubblico ma anche il suo utilizzo scorretto. I media – citando la legge – sono tenuti a introdurre e promuovere i simboli e i modelli dello stile di vita islamico, evitando la promozione della sessualità immorale, di relazioni malsane e di modelli individualistici e contro la famiglia.

“Quello che le donne non dicono.”

Quello che le donne NON POSSONO dire.

Quello che le donne NON POSSONO fare.

Quello che le donne NON POSSONO pensare.

Quello che le donne NON POSSONO sognare.

“La scelta di questo tema e lo sviluppo di questo progetto – commenta Valeria Sabatelli, Assessora alla Cultura del Comune di Alberobellosono una risposta all’urgenza del momento e alla necessità di accrescere la consapevolezza in tutti noi, donne e uomini, adulti e piccini, della dimensione sociale in cui siamo immersi e soprattutto delle conseguenze che i pregiudizi e le parole, che diventano azioni, possono avere sull’altro/a. E che l’altro/a è parte di noi e di quel sistema complesso che chiamiamo mondo”.

L’evento, organizzato e promosso dalle associazioni Presidi del Libro e Chianche di Carta, con il Patrocinio del Comune di Alberobello, sarà visitabile fino al 19 novembre e si propone l’intento di sensibilizzare un vasto pubblico sul tema della violenza sulle donne, che purtroppo ogni giorno, in ogni parte del globo, si ritrovano ad affrontare soprusi ed angherie di ogni genere.

La mostra è visitabile tutti i giorni, dal 5 al 19 novembre dalle 17 alle 20 e dalle 9,30 alle 13 su prenotazione per le scuole.

“Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne.” 

Maya Angelou.

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